Secondo un recente studio le persone ogni anno consumano dalle 39000 alle 52000 particelle di microplastiche. Nel mondo vengono utilizzati migliaia di oggetti in plastica e il 20% di questi é stato classificato dall’Unione Europea preoccupante per la sua persistenza nell’ambiente e per l’accumulo nei tessuti umani. Le microplastiche che si accumulano nel nostro organismo possono portare a disturbi endocrini e della riproduzione, cancro, problemi metabolici e nutrizionali e interferenza con lo sviluppo neurologico.
Ma dove si trovano le microplastiche? É intuitivo che contenitori di plastica, in cui conserviamo gli alimenti, potrebbero rilasciare particelle di plastica proprio negli alimenti che poi ingeriamo. Ma ci sono altri prodotti che sorprendentemente possono rilasciare microplastiche che poi ingeriamo. Stiamo parlando delle bustine da té! Spesso per le bustine da té viene utilizzato il polipropilene, anche se, si sa, non è biodegradabile. Durante il processo di infusione, le bustine da té sono sottoposte ad alte temperature e la plastica delle bustine che impiega centinaia di anni per decomporsi può frammentarsi in particelle di dimensioni variabili da 1 µm a 5 mm, MP4.
Chi beve tè frequentemente si espone continuamente a miliardi di particelle di plastica, alcune delle quali potrebbero essere così piccole da penetrare nelle cellule umane. La maggior parte delle bustine di carta per il tè contiene anche fibre di plastica utilizzate nel sigillante, oltre a queste bustine di nylon e PET. Anche le bustine di carta per il tè contengono epicloridrina, aggiunta per evitare che scoppino. Secondo uno studio recente, ogni tazza di tè prodotta da una bustina di plastica lasciata in infusione alla temperatura di infusione conteneva circa 11,6 miliardi di MP e 3,1 miliardi di nanoplastiche (NP).
Secondo lo studio di Xu et al., sono state testate sei marche di tè, e si è scoperto che quattro di esse contenevano polipropilene in quantità variabili, una era composta quasi interamente da nylon e la sesta era ritenuta biodegradabile e priva di residui di plastica.
Precedenti studi sugli animali hanno dimostrato che l'esposizione a nanoparticelle (NP) e microparticelle (MP) induce uno squilibrio ossidativo e infiammatorio intestinale, erosione della mucosa intestinale che quindi risulta essere più permeabile. A causa delle numerose conseguenze negative del tè in bustine, gli appassionati di tè dovrebbero astenersi dall'utilizzare bustine monouso e preferire il tè sfuso in foglie, versato in un colino di vetro, metallo o ceramica.
Allo stato attuale, le conseguenze sulla salute umana derivanti dall'ingestione di MP e NP non sono chiare, ma l'assenza di prove di tossicità non ne implica la sicurezza. Tuttavia, gli effetti subletali riscontrati in altre specie (ad esempio, alghe, zooplancton, pesci, topi) forniscono un segnale precoce sia di pericolo ambientale che di potenziale rischio per la salute umana.
Microplastiche, dove non ti aspetti di trovarle
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